Oggi ti parlo dei requisiti che sono stati introdotti nella progettazione, organizzazione e gestione degli eventi
Chi svolge la professione di organizzatore di eventi, specie negli ultimi anni, si era già visto a dover tener conto di diverse norme che vengono racchiuse nel concetto di “Security & Safety negli eventi”.
Ad oggi, la situazione a livello mondiale, invita (o per meglio dire costringe) ad aggiungere la parola “Protezione” a questo concetto di base, che si traduce concretamente nella necessità di un miglior controllo delle presenze, delle distanze da tenere e delle modalità attuative di tutto ciò.
Bisogna per questo rinunciare agli eventi pubblici?
Mi riferisco qui in particolar modo a quegli eventi che prevedono la partecipazione di centinaia di persone (ad oggi fino a 300), che da sempre sono un modo di aggregare una moltitudine di soggetti accomunati da un interesse condiviso (concerti, spettacoli, meeting “allargati” di settore, ecc…).
A tal proposito, ci sono già indicazioni chiare che via via si infittiscono anche con delle proposte che trovo interessanti.
In particolare Gastrosuisse ci aggiorna costantemente e in tempo reale sulle norme da adottare in tema di organizzazione eventi (e non solo), dove oltre alle regole di base troviamo:
-igiene delle mani
-rispetto delle distanze e dove non possibile, utilizzo dei dispositivi di protezione (ad es.mascherine e guanti)
-pulizia regolare a intervalli e aerazione dei locali
-smaltimento dei rifiuti in sicurezza
Bisogna tener conto, allo stato attuale, anche di altri aspetti:
-cibo e bevande in strutture o aziende aperte al pubblico devono essere consumati da seduti
– è necessario registrare i dati di contatto degli ospiti
-oltre la mezzanotte è consentito il protrarsi dell’evento privato a condizione che l’esercizio continui a mettere a disposizione soltanto i locali e non eroghi il servizio “food&beverage” (solo self service)
– gli aperitivi in piedi sono consentiti sono in specifiche circostanze
-in caso di eventi pubblici è necessario rispettare un piano di protezione della Confederazione
Fonte: gastrosuisse.ch
Ovviamente bisognerà far sì che i partecipanti siano adeguatamente informati sulle specifiche regole stabilite affinché le rispettino; le norme infatti devono essere chiare, pubblicizzate, presentate all’inizio dell’evento e ripetute nel corso dello stesso. Prendendo atto della situazione in maniera consapevole, insomma, potremmo convivere con la situazione attuale senza rinunciare (quasi) a nulla.
Il talento dell’Event Designer è quello di far sì che le norme non impediscano in alcun modo di godere dell’evento
Il problem solving è una dote irrinunciabile per chi fa il mio mestiere, accompagnato da una sana dose di empatia e dal sorriso sempre sulle labbra.
Così sono centinaia gli escamotage ai quali si può pensare per organizzare un evento in sicurezza senza che gli invitati ne risultino infastiditi.
Non voglio farti alcun esempio concreto di realizzazione, perché la tematica ha talmente tante applicazioni che banalizzerei il concetto. Un esempio però lo vorrei prendere dal cinema, per farti capire cosa intendo.
Ricordi il bellissimo film di Benigni, “La vita è bella” vincitore di ben tre premi Oscar come miglior film straniero?
Se non lo ricordi, ti rinfresco la memoria: la pellicola vede protagonista Guido Orefice, uomo ebreo ilare e giocoso, che – deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista – cercherà di proteggere il figlio dagli orrori dell’Olocausto, facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un fantastico gioco in cui dovranno affrontare prove durissime per vincere il meraviglioso premio finale.
Ecco, il concetto dal quale partirò io è proprio questo: un punto di vista diverso, capace di rendere il fastidioso divertente, il brutto di nuovo bello, di tramutare la pesantezza in leggerezza.
Ti interessa sapere come faremo a rendere il tuo evento bello e sicuro al tempo stesso?
Contattami!
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