Ciò che differenzia i bravi creativi da coloro che non lo sono, è che i primi hanno imparato a “pensare creativamente”, e cioè ad applicare un metodo
Il pensiero comune ci ha sempre portati a pensare che la creatività si manifesti attraverso delle intuizioni: il famoso “insight”, folgorazione oppure Eureka che ci porta l’idea vincente.
Sicuramente l’intuizione fa parte della creatività, ma è bene sottolineare che è solo il risultato finale di un lungo ed elaborato metodo, che inconsciamente utilizziamo.
Il “metodo” del pensiero creativo, in generale, e in particolare per quel che riguarda l’organizzazione degli eventi (vedremo subito il perché) non si compone di regole scritte, né di un metodo uguale e applicabile a ogni persona.
Il “pensare creativamente”, infatti, si compone di una serie di processi che si apprendono in maniera inconsapevole, attraverso la pratica, l’osservazione, l’ascolto e l’esperienza.
Il pensare creativo applicato all’organizzazione degli eventi
Henry Poincarè, nel suo libro “Scienza e Metodo”, definisce la creatività come quel processo che consente di “unire e combinare elementi preesistenti in combinazioni differenti che risultano nuove e quindi utili: ovvero un percorso (preparazione, incubazione, insight e verifica) che ci porta ad utilizzare vari tipi di logica per fare nuove supposizioni, scoprire nuove strade e analizzarle anche da prospettive diverse.”
Così quello che accade è che un bravo Event Designer riesce a creare, spesso in un tempo limitato, facendo riferimento alle risorse e ai budget disponibili, delle idee inaspettate ed efficaci alla soddisfazione dei desideri.
Magia? No, semplicemente ha sviluppato abitudini e processi che gli consentono di agire attraverso il metodo inconsapevole che la sua esperienza mista alla sua propensione personale, ha generato e creato.
In fondo, è lo stesso principio per cui si dice che la poesia è una “gabbia dorata”, ossia il muoversi con emozioni e creatività all’interno di uno specifico schema, che nel caso del poeta è fatto di versi, in quello dell’event manager è fatto di cura e di obiettivi precisi.
Il mio metodo
In questi anni di event management, ovviamente, anche io ho sviluppato un metodo.
Sono partita dalle cose che mi facevano battere il cuore, mischiandole con le mie qualità personali, tra cui sensibilità e affidabilità, oltre che empatia.
La cura e il risveglio delle emozioni positive sono i sentimenti che mi hanno fatto innamorare di questo lavoro: io organizzo eventi perché adoro suscitare emozioni positive nelle altre persone, mi riempio dei loro sorrisi e mi nutro delle loro ambizioni.
Ho dedicato una pagina intera al mio metodo, che puoi leggere qui.
Nessun metodo portentoso, ma un metodo individuale costruito con passione
In conclusione quindi nessuna bacchetta magica, mi dispiace, ma come sempre solo duro lavoro e un percorso fatto di perseveranza e traguardi raggiunti con determinazione.
Pensare creativo, infatti, non vuol dire avere nessun lampo di genio isolato, nessuna dote rara e unica al mondo, ma semplicemente che ogni nuova idea, nuova soluzione o anche ogni nuovo modo di vedere le cose nell’ambito della propria professione è solo il risultato finale di quel lungo ed elaborato metodo, che inconsciamente utilizziamo.
Il mio metodo fonda le proprie basi su alcuni pilastri fondamentali:
- La curiosità intesa come interesse sincero nei confronti dell’interlocutore, che in questo caso è il mio cliente. Saper ascoltare consente di raccogliere informazioni indispensabili per carpire i desideri del mio committente, che sono le basi per costruire la soluzione più adeguata a renderlo felice.
- La sensibilità che metto nel mio lavoro, mi guida nell’empatia, che a sua volta è la chiave d’accesso alle emozioni dei miei clienti.
- La creatività per indagare l’oltre il già visto, già sperimentato. È proprio lì che si trovano lo stupore e le emozioni più piacevoli. È proprio quello il viaggio che desidero compiere insieme ai miei clienti a ogni nuovo progetto.
Ho basato il mio metodo sulla persona che desidero essere ogni giorno, e credo che questo sia il modo migliore per svolgere il mio lavoro di Event Designer.
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