Comunicare, innovare e legare il nome dell’azienda al proprio territorio: ecco come “la bellezza salverà il mondo” pure dell’economia
Le “corporate art collection” iniziarono a prendere piede negli anni ‘50 quando David Rockefeller creò la prima nella Chase Manhattan Bank. Ad oggi, questo fenomeno, coinvolge parecchie realtà nel mondo, di cui 14 in Svizzera e 12 in Italia.


Distribuzione per nazioni delle corporate art collections. Fonte: International Directory of Corporate Art Collections, 2016
Quanto ai settori, il Wall Street Journal riporta che
“Sono le aziende del comparto bancario e assicurativo ad avere la quota maggiore di collezioni (19% del totale), seguite da quelle della manifattura, moda e design al 16%. In realtà le fondazioni, per lo più di origine bancaria, raccolgono circa il 40% del campione complessivo.Tuttavia, in questo caso la conservazione e valorizzazione delle collezioni conferite nei propri patrimoni è spesso parte della loro stessa mission.”
Ma, concretamente, che ruolo giocano le corporate art collection nella vita aziendale e nel dialogo con il territorio?
Sempre secondo il Wall Street Journal,
“Lo sviluppo del marchio è una delle principali ragioni che spingono le imprese a investire in collezioni d’arte. Grazie al connubio tra attività collezionistica e brand dell’azienda, l’impresa aumenta sia la brand awareness (la notorietà del marchio) sia il brand positioning (il posizionamento del marchio), distinguendosi dai concorrenti.”
La collezione artistica si fa potente strumento di comunicazione, biglietto da visita del pregio e dell’attenzione nei confronti del mondo circostante da parte dell’impresa, che si slega dal mero fattore economico per legarsi a doppio filo con la “vita” reale del territorio che ha intorno.
Questo si traduce con un miglioramento del posizionamento nel contesto sociale (ma anche economico) del luogo nel quale si trovano. Da questo dialogo, emerge la responsabilità sociale di cui l’impresa si fa carico, donando una possibilità al pubblico di fruire della bellezza di mostre artistiche e iniziative culturali.
Altro aspetto fondamentale, riguarda la generazione di idee e innovazioni, un esempio su tutti è quello della Fondazione Prada, dove
“ L’obiettivo dichiarato è la convinzione che, attraverso la cultura, sia possibile una migliore comprensione dei cambiamenti che avvengono in noi e nel mondo.”
Aprirsi a contaminazioni creative ha l’obiettivo di sviluppare sinergie e punti di vista inaspettati con ricadute sul business o sui processi aziendali.
Questo è un esempio di “Think out of the box” di cui parleremo nel nuovo format Metti una sera a cena di Simonetta Rota- more than events
Un ciclo di serate in cui Le Celebrity si metteranno a confronto con gli Ospiti in un brainstorming acceso e stimolante su temi attuali e strategici, oggi più che mai punti di forza da valorizzare nella quotidianità lavorativa e nel rapporto con i collaboratori.
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